Dopo anni passati a giocare/sperimentare con i microcontrollori di fascia bassa ad 8bit mi sono chiesto: perchè non provare a vedere cosa sono in grado di fare i fratelli maggiori a 32bit?
Non volendo stravolgere completamente le mie abitudini non ho cambiato azienda produttrice ed ho ordinato dei PIC a 32bit dalla vecchia e cara Microchip.
Ovviamente sono andato a cercare in fondo alla lista 😀 ovvero ho cercato un microcontrollore con più memoria flash possibile, qualche centinaio di kbytes di RAM ed una discreta velocità di clock oltre che a diverse periferiche integrate quali USB host e client, interfaccia ethernet, CAN, SPI, I2C, PWM etc…
Beh, non mi è voluto molto tempo per beccare questo microcontrollore:
il PIC32MX795F512H in formato QFN (quelli che piacciono a me :D) a 64 pins.
Giusto per darvi un’idea di cosa vedete nella punta del mio dito nella foto qui sopra vi elenco un po’ delle caratteristiche di questo piccolo chip da 9x9mm:
- clock del processore moltiplicabile tramite PLL fino a 80MHz (80MIPS)
- Pipeline a 5 stadi, architettura Harvard
- 512K di memoria flash (più 12K per il bootloader)
- 128K di memoria RAM
- 2 oscillatori interni (8MHz & 31KHz)
- interfaccia USB 2.0 On-The-Go per comunicazioni peer to peer tra client
- interfaccia 10/100 Ethernet
- 2 moduli CAN2.0b
- 8 canali DMA dedicati per USB, Ethernet e CAN
- 16 moduli ADC a 10bit con massima acquisizione ad 1MegaSample al secondo
- RealTimeClock integrato per conteggio data/ora
- vari moduli per la comunicazione seriale tra cui UART/SPI/I2C
- 5 moduli PWM
- solo 1mm di spessore
Per qualsiasi altra informazione riguardo a questo microcontrollore vi rimando direttamente al datasheet che potete trovare qui.
Ovviamente per poter maneggiare ed interfacciarsi con un package QFN64 è necessario avere un adattatore che permetta di avere connessioni più “umane” ed è per questo che mi sono preparato un PCB di test usando Proteus7:
Di seguito ho inciso il PCB monofaccia:
ed ho saldato il PIC:
Dopo i primi collegamenti per la programmazione del bootloader HID tramite PicKit3 sono riuscito a scrivere due righe di codice per fare lampeggiare un led usando tutti gli 80MHz del PIC 😀
Direi che il risultato per ora è più che soddisfacente! No? 😀
Ora che abbiamo le basi, non rimane che creare qualcosa di moltooooooo più complesso 🙂 Qualche idea? 😀
Mah…direi che è arrivato ilmomento di interfacciarsi con un PC o una rete… se nn ci riesci con questo…oppure come interfaccia per un dispositivo android visto che è appena uscito l’SDk…XD
Esatto, sarei proprio diretto verso il collegamento con un dispositivo android! Se non altro vorrei cercare di utilizzare la funzionalità del PIC di gestire la connessione USB come HOST, quindi potrei interfacciarmi anche con i dispositivi android più “datati” che offrono la connessione USB solamente come CLIENT. 🙂
già è un casino così… l’USB Host lascialo perdere un attimo… è interessante invece il discorso android, ma dove trovi le informazioni per scrivere i programmi per android?
🙂
Io ho provato solamente per curiosità a compilare un semplicissimo programmino ed installarlo nel mio cellulare usando l’SDK di android assieme all’ambiente di sviluppo “Eclipse”.
Se cerchi con google troverai abbastanza guide che spiegano come impostare passo passo l’ambiente di sviluppo ed iniziare a scrivere il tuo primo HelloWorld ! 🙂
Microchip da parte sua ha rilasciato un esempio di gestione della comunicazione per AndroidClient e PICHost, ma il software per android necessita della versione 2.3 o superiore ed io ho solamente la 2.2 e quindi non posso nemmeno fare qualche test 🙂
Comunque per ora sto testando un po’ come si comporta questo pic.. ad esempio la gestione degli interrupts è leggermente diversa dalle altre famiglie di PIC e quindi non è poi così immediato passare ai PIC32!
Ciao!
Allora? qualche news? 🙂
A breve 😛 eheh
Sto sperimentando con un piccolo OLED da 5dollari preso su ebay 🙂